Aggiornato al 26/02/2019
Continuiamo il nostro percorso su come lavorare metalli per bigiotteria e vediamo come rifinire i bordi di una lamina. Se ti sei perso qualche puntata leggi come scegliere gli spessori o come muovere i primissimi passi. Stiamo parlando di un’operazione che si fa alla fine (in parte anche all’inizio) e su vari livelli. Definiamone tre: sgrossatura – rifinitura – lucidatura a specchio.
Ok so già che la vostra attenzione si è focalizzata sulla terza parola ma andiamo con ordine. La sgrossatura è il livello base della rifinitura: si tolgono graffietti e segni, si smussano i bordi. Potete farla con della semplice carta abrasiva bagnata, lavorate con diverse granature dalla più bassa alla più alta (cioè dalla più grossa alla più fine). C’è chi, già da questa fase preferisce usare punte abrasive di mini frese. La rifinitura è una lucidatura basica, spesso più che sufficiente, non necessita di attrezzi particolari. Potete usare della lana d’acciaio e poi passare un panno di jeans, usare paste lucidanti o creme lucidanti. La lucidatura a specchio si ottiene invece montando su mini fresa delle punte specifiche di silicone associata all’uso di punte in feltro cosparse di pasta lucidante.
Attenzione non stiamo parlando di rimozione dell’ossido.
Non esiste un unico modo di procedere, ognuno mette a punto il suo in base al risultato che lo soddisfa di più.
Lavorare metalli in bigiotteria: lisciare e rifinire i bordi delle creazioni
Ho già chiarito che della comune carta da carrozziere (carta vetrata) può risultare più che funzionale. Tuttavia dipende da cosa andiamo a smussare: se si tratta di un quadrato o rettangolo è semplice ma nel caso di un tondo? Se la carta vi risulta difficile da tenere in mano si possono usare apposite limette utilissime ad entrare in piccoli fori o a rifinire scanalature. Ne esistono di tonde, semitonde, a sezione triangolare… Oppure la scelta potrebbe ricadere direttamente su un mini trapano-fresa che ha diversi tipi di punte alcune delle quali specifiche per modellare i bordi.
La pazienza vi servirà in tutti e tre i casi.
Lucidare creazioni in metallo: pasta o lana d’acciaio?
Nel titolo vi ho già anticipato i due prodotti che andremo a valutare. Le paste lucidanti non necessariamente si presentano sotto forma di crema, a volte si tratta di composti semi-morbidi, tipo cera. Sono efficaci ma andrebbero abbinati all’uso di una trapanino-fresa. La lana d’acciaio l’avrete vista anche nei supermercati nella sua versione casalinga: un batuffolo di sottilissimi fili d’acciaio che normalmente si usa per le stoviglie. In una confezione ce n’è molta e per lucidare un piccolo oggetto vi basterà usarne un pezzettino. Si usa così: passatela sull’oggetto finito, vedrete che lascerà come dei graffietti (non sono graffi!) e vi sembrerà che non si lucidi niente. Fatto questo passate sull’oggetto un panno per pulire gli occhiali o un panno di cotone o jeans. Otterrete un ottimo risultato.
Con questo sistema potrete andare a eliminare anche alcune imperfezioni come ditate o segni leggeri.