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Lavorare l’ottone per gioielli: facciamo il punto

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Lavorare l’ottone per gioielli sembra essere incredibilmente di moda, l’ottone ha staccato il rame e se la sta giocando con l’alluminio: non l’avremmo mai detto!

Lavorare l’ottone per gioielli: composizione

L’ottone è una lega metallica formata da Rame+Zinco. A seconda della quantità di zinco presente si determina un colore più o meno scuro. Nello specifico l’ottone usato in bigiotteria è detto similoro perché, con una presenza di zinco intorno al 10% , assume un colore molto vicino a quello dell’oro. L’ottone viene ritenuto un metallo ad alta lavorabilità ( è stato valutato in relazione a tutti gli altri metalli non solo quelli per bigiotteria).

Nell’ambito del fai da te esistono due tipi di ottone: crudo e cotto. Ogni volta che un metallo subisce una lavorazione vengono alterate le sue caratteristiche e in qualche caso anche la sua composizione. L’ottone che subisce una lavorazione intensa, a freddo, diventa più resistente e meno flessibile ed è detto crudo. L’ottone che viene sottoposto a alte temperature tramite cannello a gas o forni diventa più morbido ed è detto cotto. È quest’ultimo tipo quello da preferire se si creano bijoux, a parità di spessore la differenza tra il crudo e il cotto è molto evidente. Queste stesse considerazioni valgono anche per i fili.

L’ottone, le patine e gli spessori

Il colore molto simile all’oro era ritenuto un tempo il limite di questo metallo. Oggi lo rende decisamente interessante agli occhi di chi ha voglia di lavorare con patine a base di zolfo. Rispetto all’alluminio e ancora più del rame tende non solo a scurirsi ma anche a cambiare tonalità di colore, si brunisce… anche se quest’ultimo effetto si può ottenere anche con torce a butano (ne parleremo a proposito delle saldature). Quando parliamo di patine anticanti o ossidanti ci riferiamo esclusivamente a soluzioni a base di zolfo non a colori-patine per metalli con le Vintaj (impropriamente dette patine).

Gli spessori con cui potete fare tutti i tipi di progetti da casa sono lo 0,30 o lo 0,40 (qualche dettaglio in più nelle nostre schede prodotto). Ci sentiamo di dire però che chi abbia già confidenza con la tecnica fold forming e abbia una buona attrezzatura può affrontare anche lo 0,60mm cotto o uno 0,40mm crudo. Non ci sentiamo di consigliare per l’ottone spessori superiori agli 0,60mm per chi non sia un professionista.

Lavorare l’ottone per gioielli: dal taglio alla pulizia

Il taglio di una lamina di metallo avviene in bigiotteria per mezzo di forbici da orefice, cesoie o seghetto. Se lavorate a casa sono da preferire i primi due strumenti. Non avrete problemi con nessuno spessore che non superi gli 0,40mm. Riuscirete a tagliare anche lo 0,60mm cotto dovendo fare più forza. Entrambi questi attrezzi permettono un taglio liscio. Per quanto riguarda la rifinitura gli strumenti vanno dalla carta abrasiva, passando per le lime fino ad arrivare alla fresa portatile che ha anche numerose punte lucidanti.

 

Questo articolo ha 6 commenti

  1. Paola

    Ciao volevo sapere se puoi consigliare corso on line o libri di testo sulla lavorazione di questi metalli a livello hobbystico

  2. Sebiana

    Salve, è possibile rendere duro l’ottone crudo da 4mm? In che modo

    1. Bottega Gialla

      Buongiorno Sebiana, in che senso duro? Diciamo che la forma cruda è già la più dura aggiungi poi che lo spessore 4 mm (non 0,4 come quello in lastra che teniamo noi) è già molto massiccio.

  3. anna serena baroncini

    Buon giorno mi chiamo Anna Serena e approfitterei della vostra cortesia per porre una domanda: cosa significa ottone nudo?Grazie

    1. Bottega Gialla

      Salve Serena, è un’espressione che si riferisce non all’ottone usato per i gioielli ma a quello usato in rubinetteria, accessori casa… in tutta sincerità non so dirle cosa si intenda con precisione… mi dispiace

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