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Tricotin e filo metallico: come creare maglie metalliche

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Per creare una maglia metallica con o senza inserimento di perle e pietre sul modello dei tubolari fatti a uncinetto dobbiamo servirci di uno strumento detto tricotin. Ebbene sì, ancora un termine straniero nella nostra amatissima tecnica wire ma stavolta di derivazione francese, anzi francese e basta visto che non abbiamo fatto lo sforzo di italianizzarlo se non nella pronuncia (sentirete pronunciarlo “tricotìn” o “tricotin” così come si scrive). Si tratta di uno strumento noto in Italia almeno dagli anni Venti. Era usato per fare tubolari di lana o cotone, facilitava di molto il lavoro di certe sartine. Nella branca della tecnica wire detta crocheting si usa per fare soprattutto bracciali e collane più raramente orecchini.
Tricotin (pron. “tricotèn”) deriva dal verbo francese tricoter ovvero lavorare a maglia. 

Ok, ma dicci com’è fatto e come possiamo usarlo col filo metallico!
Il tricotin era ed è un cilindro cavo, cioè con un buco in mezzo, di solito di metallo o di legno (Ecco il mulinetto tricotin che trovate sul nostro sito) con 4 o 6 punte conficcate in cima. Lo potete trovare ancora facilmente in merceria. Quella che vi ho appena descritto è la versione classica, oggi in uso anche per la tecnica wire tuttavia negli anni Settanta ne fu inventato uno automatico adatto solo a lana e cotone… ma non pensate che faccia tutto da solo! Prima di entrare nel merito voglio precisare una cosa: come spesso accade con i termini che indicano uno strumento o una parte di qualcosa, la parola tricotin per estensione va spesso ad indicare il tipo di maglia, di lavorazione. Sentirete quindi dire “fare il tricotin col filo metallico” o “usiamo il tricotin per fare la maglia”.

Tricotin e filo metallico: video tutorial

Creare un tubolare metallico necessita veramente di pochi ingredienti, il principale forse è la pazienza poiché la lavorazione è ripetitiva ma richiede lentezza onde evitare di saltare passaggi o incastrare fili.
Innanzi tutto, una volta che vi sarete procurati un tricotin vi servirà ovviamente del filo di rame o alluminio di spessore non inferiore a 0,30 mm e non superiore agli 0,50 mm. Entra in scena poi l’uncinetto (misura 2,5) senza il quale, ve lo dico chiaramente, non è possibile affrontare questo progetto. La buona notizia è che non avrete bisogno di altro se non di eventuali perline o biconi di un diametro non superiore ai 5-6mm, capirete il perché dopo aver visto la mia video-guida.

Il consiglio: come stabilire le giuste misure per un progetto col tricotin

Poiché, per questioni di praticità, quando usiamo il tricotin lavoriamo col filo attaccato al rocchetto, non potremmo definire sin da subito la lunghezza di una bracciale o di una collana. Come faremo allora a capire quando interrompere il nostro tubolare dal momento che una parte rimane nascosta nel cilindro e non posso tagliarmi il filo prima di iniziare? E come faccio se voglio inserire le perle solo nella parte centrale di una collana e lasciare lo stesso spazio alle due estremità? Il sistema più efficace per non affidarsi troppo all’occhio o all’esperienza è quello di contare i giri. Mi spiego meglio: partiamo dal presupposto che il vostro primissimo esperimento non sarà forse un capolavoro o non potrà trasformarsi subito in qualcosa di indossabile. Prendete quindi un foglio e segnatevi quanti giri di tricotin a vuoto (senza perle) farete all’inizio e alla fine, stabilite poi il numero di perline da inserire al centro del progetto ovviamente se vorrete inserirle solo li. Vi do una dritta: lasciando 14 giri all’inizio, mettendo poi 50 perline e lasciando di nuovo 14 giri viene fuori un girocollo come quello nella foto a inizio post, per una persona che ha un collo normale.

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