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Anallergici, senza nichel, senza cadmio e piombo: alcune cose da sapere sui componenti per bigiotteria

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Aggiornato al 21/11/2024

La maggior parte dei componenti per  bigiotteria e oreficeria contiene nichel. O perché è nella loro natura o perché si rende necessaria l’aggiunta di questo metallo. Vi sono però persone che sono allergiche, altre possono essere solo sensibili, altre ancora semplicemente si preoccupano di avere le giuste informazioni. Ragioni per cui molti artigiani o venditori si confrontano quotidianamente con le domande dei loro clienti o committenti. 

Ma è così indispensabile l’utilizzo del nichel? Purtroppo in moltissimi casi è persino determinante per riuscire a creare le più svariate forme di componenti e dare un aspetto brillante così come lo vediamo. Inoltre è di difficile sostituzione poiché i suoi supplenti sono costosi e poco reperibili per uso su larga scala.

Componenti per bigiotteria senza nichel: novità e conferme

È bene precisare che il nichel non è vietato né si rende necessario vietarlo. Si sono stabiliti dei parametri per fare in modo che i componenti venduti e usati nella UE non permettano che si accumuli nella pelle, detto in parole povere. Per molti anni abbiamo avuto come riferimento normativo il Regolamento 1907/2006 (detto REACH, allegato XVII) e le norme tecniche EN 12472:2020 – EN 1811:2011. Cosa significa norme tecniche? Sono quelle che stabiliscono anche criteri e metodi di misurazione. Dal marzo 2023 la EN 1811:2011 è stata perfezionata (non cambiata!) e sostituita dalla EN 1811:2023. Potreste trovarvi a ricevere una certificazione di conformità che cita ancora la vecchia norma, segno, che quel lotto, è stato prodotto prima dell’entrata in vigore della nuova. Tutto regolare poiché il riferimento è sempre il periodo di produzione. Aggiungiamo che la EN1811:2023 apporta non modifiche sostanziali ma migliorie. 

 

Questo insieme di regole si applica ai componenti che vanno a contatto con parti forate del corpo o con la pelle. Non sono quelle di riferimento per il metallo al grezzo (lastre, fili, tubi, barre in rame e sue leghe). Per questi ultimi articoli esistono degli standard di produzione, delle guide diciamo, che indicano l’esatta composizione che i metalli devono avere. Gli standard sono le norme UNI EN 1652 e UNI EN 12166. 

Perché questa differenziazione?  Il metallo grezzo viene prodotto per essere usato in vari settori, non solo quello della moda/oreficeria, era necessario tenere conto di questo e riferirsi a più campi di impiego. 

 

Infine segnaliamo che a brevissimo entrerà in vigore il regolamento UE 2023/988 sulla sicurezza dei prodotti di ogni genere. Contiene più che altro delle linee guida su come informare gli utenti di siti e-commerce sulla natura e l’uso degli articoli. Per quanto riguarda l’Italia e il campo dei metalli non va ad aggiungere niente di significativo rispetto al codice del consumo e alle normative di settore.

Nickel free e anallergico

Ci capita di ripeterlo spesso, attualmente queste diciture non hanno nessun valore se non quello di indicare l’impegno del produttore a non utilizzare il nichel. Ad oggi siamo ancora in attesa di linee guida certe, come è stato per i cosmetici, sulla scelta dei termini e questo crea confusione. Non esiste nessuna certificazione specifica per il “nichel free” perché non esiste alcun divieto né è richiesto ai produttori di specificare altro. Sono le certificazioni di conformità le uniche possibili da fare e da avere che danno le corrette indicazioni sui componenti.

 

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