Credo che il sogno o meglio l’obiettivo di chi crea oggetti fatti a mano sia partecipare ai mercatini anche se non si è dei venditori professionisti e quindi si è senza partita iva. Devo confessarvi che per un po’ ho investito anch’io in questa possibilità ma poi il mio interesse è andato diminuendo e in questo post vi spiegherò perché.
Purtroppo devo esordire con la solita premessa fastidiosa, in Italia non c’è una normativa a livello nazionale e addirittura non ce ne sono molte nemmeno a livello regionale. In assenza di una procedura comune è impossibile fornire istruzioni e spiegazioni valide per chiunque legga questo articolo; sarebbe altrettanto inutile mettersi a elencare le varie normative. Tuttavia ci si muove nell’ambito di due eventualità: chi non è un venditore professionista o un commerciante (tutti coloro provvisti di partita iva) viene definito, a seconda dei Comuni, hobbysta o venditore non professionista.
Ah dimenticavo, state tranquilli, è possibile partecipare ai mercatini senza partita iva!
Partecipare ai mercatini per vendere opere del proprio ingegno

È fondamentale imparare alcune definizioni affinché possiate chiedere, in maniera efficace, informazioni al Comune dove si svolgerà il mercatino o all’associazione che lo organizza. Si definisce hobbysta colui che scambia prodotti come dischi, fumetti o libri e si definisce venditore non professionista chi, occasionalmente, (vi rimando all’articolo come vendere oggetti fatti amano senza partita iva per i dettagli) vende opere frutto del proprio ingegno. Noi che creiamo oggetti fatti amano apparteniamo e quest’ultima categoria.
Detto questo alcuni Comuni e Regioni hanno equiparato le due posizioni probabilmente per snellire la burocrazia e rilasciano un tesserino di hobbysta che vi permetterà entro i limiti di quel territorio di vendere i vostri oggetti nei mercatini che accolgono queste figure.
Quindi come si fa all’atto pratico a partecipare a questi mercatini? La procedura non sarà la stessa se abitate a Aosta o a Catania tuttavia le strade da percorrere sono due: entrare in contatto con un’associazione che organizza un mercatino e compilare un modulo, che di solito vi viene fornito da loro, dove dichiarate di vendere opere del proprio ingegno. Dopo di che pagherete una somma per avere un banco o un posto su strada e potrete partecipare. Oppure se ancora non siete in contatto con nessuno ma volete informarvi rivolgetevi allo sportello per le attività produttive del comune interessato. Prima di compiere quest’ultimo passo vi dico per esperienza che è bene fare una telefonata all’URP (ufficio relazioni con il pubblico) del Comune e chiedere in quale ufficio potete andare a informarvi. Ci saranno dunque casi in cui vi sarà rilasciato un tesserino da hobbysta e casi in cui dovrete firmare una certificazione.
Come fare per trovare mercatini a cui partecipare
Questa è la prima nota dolente perché funziona un po’ all’italiana: se non conosci nessuno…
Non sarà così facile e questo, non so a voi, ma a me fa rabbia. Ci viene in soccorso il santo protettore del terzo millennio e di quelli a venire credo: internet! Alcuni siti di comuni, di solito i piccoli, o il sito delle loro Pro Loco riportano una lista di eventi mese per mese fra cui anche le fiere. Non scoraggiatevi se questo tentativo non va a buon fine: provate a fare una ricerca su google, mi è capitato di trovare così alcune associazioni o privati che si facevano pubblicità on line per organizzare mercatini. Un’altra via è quella ci chiedere a chi ne possa sapere: artigiani che incontrate alle fiere, gruppi parrocchiali ( di solito molto attivi in questo senso), associazioni dove si organizzano corsi di fai da te. Insomma se non siete tra gli eletti che godono di amicizie vantaggiose dovrete ingegnarvi un po’ ma qualcosa prima o poi salterà fuori.
Vantaggi e svantaggi di partecipare a un mercatino con opere del proprio ingegno
Vi dico subito che, per me, gli svantaggi, battono i vantaggi. Perché? Sono tutti economici. Intanto partecipare a un mercatino non è quasi mai gratis, dovete pagare una quota e quindi vendere abbastanza da riprendere quella quota e magari guadagnare. Poi ci sono eventuali costi di spostamenti e di allestimento dello spazio: spesso vi viene fornito un allaccio corrente ma al resto dovrete provvedere da soli… ma anche farvi aiutare da qualcuno come immaginerete bene. Poi c’è l’incognita vendite e quella meteo. Tra i vantaggi sicuramente il contatto diretto con le persone, la pubblicità. È forse questo il vero successo di un mercatino, dare visibilità al proprio lavoro. Sicuramente un’esperienza da fare ma non più di due volte l’anno.