Aggiornato al 13/12/2018
Se c’è una cosa che preoccupa chi partecipa a mercatini o vende su siti è come fare il prezzo delle proprie creazioni. “Vendere o svendere?” È il titolo di un post recentissimo con il quale abbiamo introdotto la questione sulla pagina facebook di Bottega Gialla.
Con questo articolo mi piacerebbe prendere il toro per le corna e vedere con voi gli errori da non fare, perché non farli (a quali conseguenze portano) e soprattutto introdurre alcune tecniche (non trucchi!) per stabilire il prezzo di vendita delle vostre creazioni… con particolare riferimento alla vendita on line.
In questo percorso vi chiedo di non cedere ad alcuni preconcetti. Sarà utile chiarire quali sono:
Pensare che i vostri oggetti siano di così alto valore da non potergli dare un prezzo tanto nessuno spenderebbe quella .
Pensare che l’artigiano sia un’artista e sia naturale che non sappia occuparsi di prezzi
Pensare che i vostri oggetti si meritino qualcosa di più elevato della vendita in rete
Pensare che i vostri oggetti abbiano un valore incomunicabile al prossimo
Fare il prezzo delle proprie creazioni
Ho già avuto modo di spiegare perché è dannoso abbassare troppo i prezzi, è ora di vedere alcune tecniche per stabilire un costo:
- Basarsi sui costi sostenuti: non è la strategia più usata nel commercio ma gli artigiani non ci dovrebbero rinunciare. Anche se non siete professionisti abituatevi a tenere traccia dei costi dei materiali, stimate quanto spendete per realizzare un singolo pezzo (anche arrotondando per difetto). Non cedete però ai costi (i vostri acquisti) stracciati perché nascondono spesso o prodotti falsi o prodotti non conformi (vogliamo parlare di confezioni di note marche di cristalli a prezzi irrisori? Pensate siano originali?). A questi costi aggiungete una cifra che sarà quella netta che guadagnerete. Errori da non fare: sparare cifre a caso pur di guadagnare di più senza guardare al vostro cliente tipo. Usare materiali scadenti per tenere bassi costi e prezzi alti.
- Basarsi sulla concorrenza e sul mercato: molto usata nella vendita on line. Non fatevi influenzare troppo dai prezzi che fanno gli altri ma se non producete prodotti innovativi e unici un’idea dovete farvela. Se tutti vendono la classica foglia in rame a 10,00€ non potete arrivare voi e farla pagare 30,00€… Aumentate il valore dei materiali per aumentare il prezzo: tutti usano un cordino di cotone cerato per attaccare la foglia? Voi puntate sul cuoio vero, offrite più qualità. Errori da non fare: dipendere solo da quello che fanno gli altri. Pensare che gli altri abbiano dei validi motivi per fare quei prezzi.
- Basarsi sul valore percepito: è una strategia che per anni ha funzionato per l’artigianato artistico poi i mutamenti economici hanno portato le grandi aziende a produrre all’estero e gli artigiani non potendolo fare (sennò che artigianato è?!) sono andati in difficoltà. A mio avviso, se conoscete bene i materiali che usate, se non siete alle prime armi, è la via migliore specie per vendere all’estero. Meglio se usata in combinazione con la prima. L’uso di questa strategia spesso sottintende che si abbia una clientela che può spendere con piacere qualcosa in più, che vuole il pezzo unico e personalizzato. Poco usata on line perché molti artigiani non accettano di stare nelle stessa vetrina di chi è meno esperto e “particolare”. Errori da non fare: chiudersi nella torre d’avorio e smettere di guardarsi intorno. Usare materiali di qualità standard. Non offrire competenze al cliente.
Queste sono 3 strategia per fare il prezzo delle proprie creazioni che si addicono al settore “fatto a mano”. Ricordate però che come dicono i vecchi bottegai “ le cose non si vendono da sole”. Dietro un prezzo ci deve essere un’identità e molta consapevolezza. Qualche consiglio in più lo trovate in come vendere le proprie creazioni partendo da zero. Infine vi lascio con l’errore più comune : penare che gli altri si arricchiscano mentre a te sta andando male… dietro le storie di artigiani di successo ci sono sacrifici enormi e molti fallimenti, chi sostiene il contrario vi racconta bugie.